CATANIA – Le principali organizzazioni del settore della formazione professionale in Sicilia lanciano un grido d’allarme e chiedono un intervento immediato alla Regione. In una lettera indirizzata al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, all’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Mimmo Turano, e alle forze politiche di Governo e di maggioranza, gli enti segnalano una situazione sempre più critica che rischia di compromettere l’avvio dei percorsi formativi attesi da migliaia di cittadini.

«Le scriventi organizzazioni – si legge nella nota – intendono rappresentare con senso di responsabilità istituzionale una questione che riguarda non solo il sistema della formazione professionale, ma il futuro di migliaia di siciliani che attendono l’avvio di questi percorsi».
A firmare l’appello è l’avvocato Antonio Oliveri, presidente della Organizzazione Datoriale Assofor, insieme alle sigle più rappresentative del settore: A.N.FO.P., A.S.E.F., CENFOP, Feder Terziario Scuola, FORMA e IFORM Comfimpreseitalia.
«L’Avviso 7/2023 del Programma FSE+ 2021-2027 – si legge nella lettera – costituisce uno strumento strategico per la qualificazione professionale dei cittadini siciliani, per la riduzione del divario tra domanda e offerta di lavoro e per l’incremento dei livelli occupazionali. Per tali ragioni, chiediamo con fermezza che tutte le istanze ammesse e presentate nell’ambito dell’Avviso 7 – con particolare riferimento alla seconda finestra – vengano finanziate e trovino adeguata copertura economica. L’attuale dotazione finanziaria di circa 60 milioni di euro risulta insufficiente rispetto a un fabbisogno che supera i 200 milioni. Tale scostamento – continua Oliveri nella lettera – rischia di compromettere percorsi formativi già progettati e attesi da migliaia di cittadini, tra cui: giovani in cerca di prima occupazione, donne in rientro nel mercato del lavoro, percettori di sostegni al reddito per i quali la frequenza ai corsi è condizione obbligatoria e i cittadini stranieri inseriti in percorsi di integrazione e autonomia».
«Va ricordato – continua il numero uno di Assofor – che il Programma FSE+ assegna alla Regione Siciliana oltre 1,5 miliardi di euro. Incrementare le risorse dell’Avviso 7 non rappresenterebbe solo un atto di equità sociale, ma anche una scelta di rigore amministrativo, utile a garantire: – il pieno utilizzo dei fondi europei disponibili; – una più rapida capacità di impegno e certificazione della spesa; – effetti concreti in termini di occupazione e sviluppo territoriale. In altri contesti, come l’Avviso 6 GOL, sono stati attivati percorsi utili ma di natura breve e orientativa. L’Avviso 7, invece, consente il conseguimento di qualifiche professionali riconosciute, immediatamente spendibili nel mercato del lavoro e coerenti con il fabbisogno espresso dalle imprese».
«Per queste ragioni – conclude Oliveri – si richiede alla Giunta regionale di: incrementare la dotazione finanziaria dell’Avviso 7/2023 II Finestra 2025, così da garantire la copertura di tutte le istanze ammissibili; assicurare continuità amministrativa e tempi certi, evitando interruzioni che possano pregiudicare l’avvio dei percorsi formativi. Confidiamo che il Governo regionale voglia rispondere concretamente alle esigenze del territorio, investendo sul capitale umano e rafforzando il legame tra formazione, sviluppo economico e coesione sociale».
