Addio a Carmelo Di Mauro: amico, collega e consigliere leale

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(di Fernando Massimo Adonia) Carmelo Di Mauro – giornalista, poeta e persona dotata di grande sensibilità – si è spento ieri sera dopo una malattia estenuante, ma affrontata con grande spirito e saggezza. La notizia della sua morte ci ha colti tuttavia di sorpresa e lasciati sgomenti. Va via un amico, un persona di grande esperienza e disponibilità. Un profondo conoscitore del territorio etneo. La sua lezione resterà per noi un faro. E non soltanto a parole. Neanche un paio di mesi fa ha presentato il suo libro di poesie e lo ha fatto con un evento tecnicamente perfetto, dove lui – nonostante la difficoltà a parlare – ha comunicato una speranza. Gli avevamo dedicato un editoriale cartaceo che ora abbiamo deciso di pubblicare qui di seguito. Il motivo lo capirete leggendo.

Nonostante la malattia: La lezione di Carmelo

Nonostante la malattia, nonostante la disabilità, nonostante la frustrazione di non poter disporre più liberamente del proprio corpo (non come si verrebbe, almeno), Carmelo Di Mauro ci consegna una lezione bella e coraggiosa. Una di quelle che – una volta pronunciata – bisognerebbe mettersi in piedi e applaudire fino a quando le mani non cominciano a far male. Fondatore (assieme ad altri) e cuore di questo giornale, prestigiosa firma del quotidiano La Sicilia, persona acuta e gentile. Un etneo doc. Ecco chi è. Ma noi vogliamo definirlo semplicemente un poeta. Ed è al suo ultimo libro che vogliamo prestare attenzione: Prima della notte (la prefazione è a firma di Grazia Calanna, Algra ed.). Un libro di poesie, ovviamente. Consegnato al pubblico – come già accennato – in un momento delicato della propria esistenza. Si tratta «un’autobiografia poetica che affronta anche la convivenza con una malattia degenerativa».  La definizione è calzante, esatta. «A volte un dolore è come una stampella: ti fa camminare senza riuscire a scorgere quanto la strada sia bella». Parole Controcorrente, quelle dell’amico Carmelo. Che dissetano di senso alla stregua di «Un brindisi alla vita. Un brindisi al successo. Un brindisi. Pensando al futuro». Il futuro, sì. «Domani andrò via. Lascerò per sempre questa casa… Dovrò disfare le valigie altrimenti il viaggio sarà pesante e la metà sembrerà irraggiungibile». Potremmo continuare a citarle tutte e non sarebbe comunque abbastanza. Serve però fermarsi e lasciare spazio al pudore dell’intimità. Possiamo semmai segnalare un percorso, quello che scorre tra le pagine veloci di un volumetto carico di bellezza, saggezza e spirito, fino ad arrivare alla poesia che dà il titolo a questa raccolta. Chi può la vada a leggere. «La speranza più grande – ci aveva confidato – è che questo libro possa essere d’aiuto a chi sta attraversando momenti difficili, sia per motivi personali che di salute. Se anche solo una persona troverà conforto nelle mie parole, allora avrò raggiunto il mio scopo. Inoltre, mi auguro che la raccolta possa sensibilizzare sull’importanza della ricerca contro il Parkinson, a cui è devoluto il ricavato delle vendite. La poesia, in fondo, è un dono che facciamo agli altri, ed è in questo atto di condivisione che trovo il senso più profondo del mio lavoro». L’obiettivo è nobile ed è un piacere dare una mano a una persona che ha ancora tanto da consegnare al prossimo.

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