Cartelle esattoriali agli agricoltori della Piana di Catania, Diana: “Una beffa”

CATANIA – Brutta sorpresa per centinaia di imprenditori agricoli della Piana di Catania e del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, che nell’ultima settimana hanno ricevuto dall’Agenzia delle entrate avvisi di pagamenti per migliaia di euro, dovuti, secondo l’ente di riscossione, dagli agricoltori ai consorzi di bonifica siciliani per “miglioramento fondiario, esercizio e manutenzione opere irrigue per l’anno 2023”.


“Sembra uno scherzo di cattivo gusto ma è la verità. Siamo l’unica regione europea contrassegnata dal bollino rosso per la siccità. Il presidente della Regione siciliana ha deciso di dichiarare lo stato di calamità naturale causa ‘siccità severa’ e veniamo da un anno di assoluta carenza di acqua, durante il quale abbiamo dovuto fare fronte a enormi difficoltà.

Nella stagione in corso, molti di noi hanno dovuto affrontare esborsi straordinari per riuscire a garantire alle coltivazioni l’acqua necessaria per salvare gli agrumeti e la produzione di arancia rossa. E adesso, anziché aiuti riceviamo mazzate”, afferma il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP Gerardo Diana.

“I soci del Consorzio che presiedo sono in subbuglio e chiedono immediati chiarimenti su questa beffa. Non possiamo pagare queste cartelle esorbitanti ai consorzi di bonifica”, continua Diana.

“Per risolvere questo problema c’è bisogno di fare fronte comune con le associazioni di categoria, con le quali siamo già in contatto. La questione va affrontata a tutto tondo perché a rischiare il default non è solo l’agrumicoltura ma l’agricoltura siciliana”.

“Per questo, insieme alle organizzazioni professionali, chiediamo un incontro con il presidente della Regione Renato Schifani, con l’assessore regionale all’Agricoltura e con i dirigenti dei Consorzi di bonifica per trovare una soluzione a questi assurdi balzelli che rischiamo di affossare definitivamente un settore che, solo per quanto riguarda il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, dà lavoro a migliaia di addetti e fattura 40 milioni di euro”.

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