Violenza contro gli operatori sanitari: il grido dei medici etnei 

CATANIA – Ottantacinque casi di violenza accertati in Italia verso medici e operatori sanitari solo nel 2022 (fonte ministero della Salute). È un vero e proprio bollettino di guerra che dipinge un fenomeno allarmante e spesso sottostimato. Le aggressioni nei confronti del personale medico e infermieristico, la maggior parte delle volte perpetrate da pazienti e familiari, fanno parte ormai della cronaca quotidiana.

In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari” – che si celebrerà domani, domenica 12 marzo – l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania prende posizione e si fa capofila della lotta alla violenza.

L’Ordine etneo mette a disposizione dei colleghi l’indirizzo di posta arealegale@ordinemedct.it per segnalare tutti i casi di violenza. La mail, monitorata costantemente, potrà essere utilizzata dai professionisti della sanità per segnalare aggressioni, sia fisiche che verbali (chi offende il personale di ospedali e strutture sanitarie rischia una multa da cinquecento a cinquemila euro). Sì, perché il problema, già allarmante, è aggravato dalla mancanza di segnalazioni.

«I colleghi non denunciano – spiega Igo La Mantia, presidente dell’OMCeO di Catania – per paura di minacce e ritorsioni, o perché a volte ritengono di lasciar correre. Non si può più sottostimare il problema: il diritto alla sicurezza degli operatori è legato inscindibilmente al diritto alla tutela della salute dei cittadini. La mail diventerà un canale diretto. Un megafono. Uno sportello a sostegno della categoria. Vuole essere un segnale verso i colleghi e uno stimolo per far sentire la nostra voce».

«La legge 113/2020 (Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell’esercizio delle loro funzioni) è entrata in vigore nell’agosto del 2020 ma i suoi effetti tardano ad arrivare – ha aggiunto il prof. La Mantia – non sono infatti diminuiti gli episodi di violenza, nonostante l’inasprimento delle pene e la procedibilità d’ufficio. Il fulcro centrale della norma è rappresentato da alcune modifiche al Codice penale e dall’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza di medici e infermieri, che monitorerà gli episodi di violenza per garantire livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Attraverso la mail, l’Ordine vuole monitorare il fenomeno ed essere Osservatorio sul territorio».

«Crediamo che la violenza si debba iniziare a combattere già nelle scuole primarie – conclude La Mantia – per questo riteniamo sia fondamentale incontrare gli studenti e tenere delle vere e proprie lezioni di educazione civica tra i banchi. Formando i più giovani, avremo domani uomini e donne più rispettosi».

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