Gran premio nazionale del Teatro amatoriale, Rita Re: “Una grande festa”

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MASCALUCIA – Stanno per accendersi le luci della VI edizione del “Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale” promosso dalla F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori), presieduta da Carmelo Pace, per la prima volta in scena in Sicilia con il supporto tecnico organizzativo del “Teatro Stabile Mascalucia Mario Re” diretto da Rita Re e del Comitato Regionale Fita Sicilia.

Dal 21 agosto al 10 ottobre, giornata del Teatro Amatoriale, ben 12 compagnie provenienti da Liguria, Campania, Puglia, Lazio, Piemonte, Lombardia, Veneto, EmiliaRomagna, Umbria, Marche, Abruzzo e Sicilia si sfideranno ai piedi sotto l’imponenza dell’Etna per vincere il prestigioso riconoscimento.

Rita Re lei è attrice, regista e direttore artistico del Teatro Stabile di Mascalucia Mario Re, ci parli del Premio.

“Sarà una grande festa del teatro, patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, dalla città Metropolitana del Comune di Catania, dai Comuni di Nicolosi, Mascalucia e Gravina che vede il teatro fondato da mio padre Mario Re in prima linea per far conoscere il nostro territorio alle compagnie ospiti”.

“L’opportunità – continua Rita Re – che ci ha dato la Fita di partecipare con il nostro progetto all’assegnazione di questa, non semplice, organizzazione, è stata per la nostra associazione un’occasione  di ripartenza che abbiamo da subito considerato imperdibile”.

Difficoltà incontrate, in un periodo difficile per il mondo del Teatro?

“Nonostante le prime preoccupazioni, la voglia di rimetterci in gioco ha avuto la meglio ed eccoci qui, nel pieno di questa seconda fase, quella artisticamente più coinvolgente. Dopo le fatiche logistiche e tecniche del primo  lungo periodo di organizzazione, l’incontro con le compagnie, lo scambio culturale, l’accoglienza, ci ripagheranno di qualsiasi sforzo”.

Il momento più difficile?

“Fare i conti con le volontà dei comuni di aderire al progetto e la mancanza di fondi degli stessi che gli permettesse di farlo come sarebbe stato giusto fare per una manifestazione così rilevante”.

Cosa si aspetta da questa kermesse teatrale?

“Speriamo che tutto vada per il meglio, di essere all’altezza di portare a termine questo compito che la nostra federazione ci ha affidato, con il benestare e il supporto del comitato regionale e provinciale. Il supporto del Comune di Catania e dell’assessorato alla cultura della Regione Sicilia è stato fondamentale per consentirci di andare avanti, l’appoggio delle amministrazioni locali che accoglieranno alcune tappe della manifestazione è stato importante, soprattutto all’inizio, non ci hanno fatto sentire soli, in particolare il comune di Nicolosi che sin dal primo giorno si è messo a disposizione per aiutarci a realizzare questo itinerario artistico che unisse idealmente l’Etna al mare, poi è arrivato il supporto del comune di Gravina e anche quello di Mascalucia, tutti insieme speriamo di non deludere i nostri ospiti e di garantire un’organizzazione impeccabile che sia portata nei ricordi delle regioni che ospiteremo”.

Se dovesse ricapitarvi un’occasione come questa cosa cambierebbe?

“È difficile che opportunità come queste ricapitino, per il nostro territorio, tuttavia se mai dovesse succedere vorrei che non ci fosse una pandemia di mezzo, vorrei poter avere più tempo per gestire  tutto meglio senza dovermi affrettare per concludere una rassegna che in un altro momento avrebbe potuto accompagnarci anche per tutto l’autunno toccando i teatri più importanti della nostra provincia e invece abbiamo dovuto correre per riuscire a chiudere tutto prima di una tanto temuta ma neanche così lontana ipotesi di chiusura. Desidererei che ogni comune avesse un proprio teatro al chiuso, ben gestito e ben tenuto da mettere a disposizione per eventi come questo e anche più importanti. Invece ci tocca fare la danza della pioggia per evitare di dover annullare o ripiegare in strutture non proprio adeguate al teatro. Ne approfitto per ringraziare anche chi,  come gestore di teatro privato,  si è messo a disposizione per venirci incontro nel miglior modo possibile. Adesso incrociamo le dita e buon teatro a tutti”.

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