BELPASSO – Si è conclusa con la consegna di tre nuove e magnifiche opere la X edizione del Simposio Internazionale di Scultura “Oro nero dell’Etna”, un traguardo di grande prestigio per la città di Belpasso. L’edizione di quest’anno, particolarmente sentita, è stata dedicata alla memoria del compianto professore Antonio Portale, uno dei primi e più convinti sostenitori del progetto.

Un talento straordinario
“È sempre uno spettacolo incredibile vedere come la passione e una sorprendente delicatezza artistica possano trasformare la dura pietra lavica, l’oro nero del nostro vulcano, in autentici capolavori”, ha dichiarato il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo. “Voglio per questo ringraziare di cuore gli scultori di quest’anno, che hanno interpretato il nostro vulcano con occhi nuovi e un talento straordinario, arricchendo il nostro patrimonio con opere di grande valore”.

Terra, Fuoco, Memoria
A unire idealmente il lavoro dei tre artisti è la bellissima ‘Terra primordiale’ di Adriano Ciarla, la cui texture minerale, dall’aspetto lineare e screpolato, sembra resistere strenuamente agli agenti devastanti della natura e della storia. A questa si affiancano ‘La fucina dell’Etna’ di Luigi D’Amico, dove l’attenzione è concentrata sulla mano e il martello di Efesto, e ‘Il Focolare domestico’ di Calogero Arcidiacono. In quest’ultima opera, la roccia vulcanica, figlia della Terra, e l’argilla cotta dal fuoco, frutto del lavoro umano, dialogano in una tensione universale tra natura e umanità, forza e vulnerabilità. Le opere dei giovani artisti, inoltre, soddisfano la richiesta di figuratività della committenza ed esaltano valori fondamentali come la tutela ecologica del pianeta e la memoria dei miti che da esso scaturiscono.

Giovani scultori con il Maestro Ciarla
I due giovani scultori, Arcidiacono e D’Amico, entrambi dell’Accademia di Belle Arti di Catania, sono stati selezionati attraverso un concorso nazionale che ha offerto loro la preziosa opportunità di lavorare fianco a fianco con un maestro di fama internazionale come Ciarla. Il Simposio si è svolto, come già accaduto in passato, nella suggestiva cornice della Cava di pietra lavica dei Fratelli Grasso a Belpasso, che il sindaco ha voluto ringraziare per la rinnovata e generosa ospitalità.

“Le parole del curatore, il professor Vicari, sono state illuminanti”, ha continuato il Sindaco. “Ha definito l’investimento culturale e monumentale di Belpasso un ‘neo umanesimo’. È esattamente questa la nostra visione: usare l’arte e la bellezza per ridare voce, anima e identità al nostro territorio, mettendo la persona e la cultura al centro di ogni progetto”.
